questa sera vorrei parlarvi del simbolismo del corpo nel pensiero cinese ed in particolare nella Medicina Tradizionale Cinese, la quale non è separata, ma invece discende dalla filosofia ed in particolare dalla filosofia taoista, fatto che non le impedisce di essere un sistema perfettamente funzionante ed efficace.

Farò riferimento in particolare ,per la parte filosofica ai testi di Kristofer Skipper e Chatrine despeux, mentre per la Medicina Tradizionale Cinese al lavoro di Jean Marc Kespi, medico agopuntore che approfondendo l’aspetto simbolico è riuscito a creare una pratica clinica originale.

E’ interessante notare, a riprova del fatto che l’accostare pensiero cinese alla psicoanalisi non è poi così azzardato, che spesso nella descrizione dei suoi casi, ne leggeremo qualcuno più tardi, fa spesso riferimento alla psicoanalisi sia per l’interpretazione dei sintomi che gli vengono riferiti, sia come percorso che egli consiglia ai pazienti, percorso che non esclude però l’intervento della MTC: resta da fare, egli dice, il lavoro sul corpo…

Ma quale è lo statuto del corpo nella visione cinese?
Se pensiamo alla pittura cinese, vediamo che l’essere umano è quasi sempre rappresentato all’interno di un paesaggio, , è la relazione con l’ambiente che ha la priorità, i tratti poco appuntiti e ondulati ci conducono più al movimento del corpo che non alla sua plasticità.
Il corpo è dunque visto all’interno delle relazioni che intrattiene con il mondo, è luogo esso stesso di relazioni, viene chiamato, infatti, campo della vita, luogo delle incessanti trasformazioni vitali.
L’energia vitale, il Qi che opera all’interno del corpo è la stessa che opera nell’ambiente esterno,nell’universo, rispettando le medesime regole e modalità; in questo modo, con questa osservazione, si è così sviluppata l’analogia tra il corpo e l’universo divenuta classica, si parla dunque di microcosmo e macrocosmo.
Ad esempio i punti dell’agopuntura sono gli astri della volta celeste e sono 365 come i giorni dell’anno.
Ci sono 12 meridiani principali come le dodici ore del giorno o i 12 mesi, mentre gli organi del corpo corrispondono ai 4 orienti più il centro.
Vediamo qui una corrispondenza spazio temporale tra il corpo e l’universo,
l’essere umano nelle pratiche psicofisiche è sempre visto orientato a sud che corrisponde alla fenice rossa, al cuore, la schiena a nord che corrisponde alla tartaruga nera, il rene, a sinistra c’è l’est il drago verde, il fegato a destra l’ovest la tigre bianca il polmone. Al centro l’essere umano nella sua forma fisica che corrisponde alla terra e alla milza.

Simbolo in cinese si dice xiang
etimologicamente è la traccia lasciata dal passo dell’elefante, l’elefante non si vede, però vedendo l’impronta si sa che l’elefante esiste e che è passato di lì, è quindi la relazione tra qualcosa di visibile e qualcosa di invisibile, ha a che fare con il concetto di mediazione rappresenta la relazione tra ciò che non si vede, l’elemento regolatore, il Tao, i suoi principi ed i meccanismi, le strutture che li incarnano. Per questo possiamo fare diretta esperienza di questi simboli per il fatto che il nostro corpo ne è l’incarnazione, la manifestazione viva.

CIELO_UOMO_TERRA
Una prima suddivisione simbolica, la troviamo analizzata anche da Kespi, è quella dei tre emblemi Cielo Terra Uomo.
Si narra, nella cosmogonia cinese, che vi era un non colmo wuji , uno stato in cui materia forma ed energia non erano ancora separate,animati da un flusso ancestrale il luminoso e il leggero salirono ( si potrebbe dire salgono in quanto nella lingua cinese si usa il presente ad indicare che questo non è avvenuto in un remoto passato, ma avviene continuamente) per formare il Cielo mentre l’oscuro e il pesante discendono per formare la Terra; dalla interazione di Cielo e Terra nascono i 10.000 esseri.
Tra tutti i viventi l’essere umano che ha il cranio rotondo come il Cielo e i piedi quadrati come la Terra grazie alla sua posizione eretta ha la funzione di collegare e realizzarne l’unione feconda.
È interessante notare come nelle pratiche psicofisiche cinesi la postura corretta non sia solo, o soprattutto questione di corretta funzionalità del sistema osteo-articolare, ma corrisponda direttamente al concetto di rettitudine, Zheng il cui significato ha un senso etico, in quanto giusta posizione tra la Terra e il Cielo.

Cielo e Terra sono indissociabili, non c’è rapporto gerarchico, sono alla pari, ciò che importa è la loro relazione.
All’emblema del Cielo possiamo associare:
l’impulso, l’iniziativa, il chiaro, le regole e gli ordini, ciò che copre e protegge, che fa esistere, che dà vita, il nome, il padre, il maschile, la natura propria (il tempo).
All’emblema della Terra possiamo associare:
la tranquillità e al serenità, la realizzazione, il completamento, ciò che porta, supporta, accoglie e sorregge, che dà forma, la madre, il femminile, la forma del corpo e il carattere
(lo spazio).
L’Uomo, è al centro e collega Terra e Cielo, è l’unico che può farlo perchè sta in piedi.
Inoltre ha questi simboli dentro di sé in quanto possiede una natura propria che gli viene dal cielo, una forma corporea che gli viene dalla Terra, deve, perciò integrarli e farli propri, realizzando, portando a compimento innanzitutto se stesso.
Questi emblemi che possiamo rintracciare in tutte le strutture e funzioni del corpo ci permettono di leggere la qualità delle relazioni più o meno buone che intercorrono tra i diversi distretti dell’organismo.

Caso Clinico
una donna giovanile, elegante, civetta, un po’ superficiale, ma piacevole, sorridente, pratica Aikido, TaiJi, porta sempre dei cioccolatini buonissimi quando viene.
Inizialmente si è presentata perchè soffriva di raffreddori da fieno, naso che colava molto e per un prurito alla trachea e sibili bronchiali, l’altro sintomo erano cistiti a ripetizione, bruciori profondi a livello della vescica. Poi aveva dolori alle spalle, dorso e lombalgia. Ho pensato Polmone e Rene Cielo Terra, per il resto stava bene e non aveva sintomi epigastrici. Mi chiede cosa significa Polmone e Rene, le ho spiegato che voleva dire Cielo Terra, mi riferisce che anche l’insegnante di aikido le dice la stessa cosa, che era troppo in aria o troppo per terra, che le due parti non si incontravano.
Sei mesi dopo si presenta con un male al ginocchio, le hanno detto che ha un po’ di artrosi al menisco e vogliono operarla, lì per lì ho fatto dei punti sintomatici pensando che ci voleva qualcosa di più, mi sono detto che il ginocchio rappresentava l’Uomo tra Cielo e Terra.
Se considero il corpo globalmente sopra l’ombelico c’è il Cielo, e sotto la terra, l’ombelico è una frontiera, il punto 25 stomaco (a lato dell’ombelico) si chiama cerniera celeste, ho pensato che fosse quello il punto.
Dopo 12 ore il dolore al ginocchio era scomparso, quella volta lì mi ha portato la scatola di cioccolatini più bella di tutte.

PAESE INTERIORE
proseguendo l’analisi dei simboli vediamo che il corpo nella sua globalità ci appare come un paesaggio: “il corpo dell’uomo è fatto come un paese”, dicono i Taoisti, si vedono montagne, fiumi, stagni, foreste e sentieri, un intero paesaggio che ospita palazzi, torri, mura e porte, abitato da una popolazione numerosa.
Analogamente la medicina Medicina Tradizionale cinese descrive gli organi come funzionari di un regno:” il cuore ha l’incarico di signore e di maestro, emana lo lo splendore degli spiriti, il polmone ha la carica di ministro e cancelliere, emana le regole, il fegato ha l’incarico di comandante dell’esercito, ed emana la progettazione dei piani, la milza e lo stomaco hanno l’incarico dei fienili e dei granai, i reni hanno l’incarico di suscitare la potenza e l’abilità”.

Si possono delineare tre modi di vedere il corpo che si intrecciano
e si integrano nel pensiero cinese.

1) il corpo inserito in un sistema di corrispondenze cosmologico che si esprime nell’analogia microcosmo macrocosmo.
2) Un atteggiamento empirico che possiamo rintracciare ben espresso nel mito della nascita dell’agopuntura che narra di un soldato colpito da una freccia ad una gamba che, invece di gridare di dolore, saltellava e urlava di gioia perchè gli era passato di colpo il male alla schiena che lo tormentava da giorni. Erano così stati scoperti i punti.
3) Il terzo modo, specificamente taoista, è la visione simbolica che si esprime nella massima “il corpo è l’immagine di un paese” che non solo esprime il doppio rapporto territorio-abitante, ma diviene il punto di partenza di una visione interiore e di una pratica psicosomatica.

Vediamo la descrizione del paese interiore della Meditazione taoista del Calendario di Giada dei Re della Cina antica
Lao Wang Yu Li Shen Si

Questa descrizione delle meditazione taoista è stata pubblicato da Georges Charles nel suo libro “le lit du dragon” Collezione du Dragon – Editions du Chariot d’or, distribuito da DGEditions –

Visione interiore (Neiguangong)
La visione interiore si ottiene invertendo lo sguardo e interiorizzandolo. Ciò si effettua ruotando le pupille verso l’interno mantenendo gli occhi semichiusi per far entrare la luce esterna.
Gli occhi sostituendosi alla luminosità delle stelle e aggiungendo la luce propria diventano il sole e la luna del mondo interiore.
Queste fonti di luce devono poi essere dirette verso il centro nel mezzo della fronte, tra le sopracciglia, dove una terza sorgente luminosa, identificata con la stella polare riflette la luce degli occhi e la rinvia verso l’interno.

Paesaggio interiore del campo di Cinabro Superiore
Il paesaggio interiore della testa si manifesta con la visione di una montagna alta, o piuttosto di una catena di vette che circondano un lago centrale, il cratere di un antico vulcano.
Questo lago di montagna si trova a metà strada tra il cuscino di giada, al centro dell’occipite e il punto tra le sopracciglia chiamato specchio celeste simboleggiato da un passaggio tra due grandi pietre.
Nel centro del lago si erge un palazzo.
Si compone di nove stanze, otto sul perimetro quadrato, una al centro.
Questo è il Palazzo dei Lumi, della luce scintillante (Ming Tang) o “casa Calendari dei Re della Cina antica”.
davanti al palazzo e al lago che lo circonda si apre una valle, il naso.
L’ingresso alla valle è sorvegliato da due torri , le orecchie, nella torre di destra è sospeso un tamburo di bronzo, nella torre di sinistra pende una pietra musicale.
Quando gli Spiriti ( Shen ) penetrano o fuoriescono attraverso lo specchio celeste le fanno tintinnare “battendo i tamburi di bronzo e facendo risuonare il tuono.”
Questo provoca lo sgorgare del Liquore di Giada (la saliva) che poi si mescola con il soffio ( Qi ) dando origine alla “pillola di Giada ” che si ingerisce.
In fondo alla valle corre un ruscello che porta l’acqua del grande lago in uno più piccolo, la bocca dove sgorga in forma di fontana .
Il piccolo lago è attraversato da un ponte, il ” Ponte delle Gazze dell’alto”, la lingua.
Questo ponte consente l’accesso ad una sponda inferiore su cui si erge una torre di dodici piani , la trachea .
La torre sorge su una vasta piazza con nove colonne e una porta monumentale color porpora chiamata la “Piazza della Porta dei Pilastri Celesti” è la piazza che dà accesso alla città proibita, i pilastri celesti che sono ai lati dell’occipite sotto le orecchie, sostengono il Cielo, la volta celeste, il cranio.
Essa segna il confine tra il mondo superiore e le regioni centrali.

Paesaggio interiore del campo di Cinabro Mediano
Queste regioni sono illuminate da un altro paio di luci, seni.
La terra di mezzo è ricoperta di nuvole , i polmoni, che nascondono le stelle centrali del Grande Carro .
Al di sotto si erge un grande palazzo colorato di un rosso fiammeggiante, il Cuore, davanti al Palazzo Scarlatto si estende una vasta corte di terra gialla , la milza, è l’area sacra del corpo e il luogo di riunione dei suoi abitanti.
Quest’area conduce ad un padiglione chiamato camera color porpora, la vescica biliare che è il luogo di ritiro adiacente alla zona sacra.
Più lontano vediamo un grande edificio chiamato magazzino per lo stoccaggio .
Questo è lo stomaco . Al di là dello stomaco una vasta foresta di pini sempreverdi sulla quale soffia una brezza delimita la posizione del fegato.
In questa regione centrale ci sono anche gli altari degli spiriti del Suolo e delle messi situati in due padiglioni in marmo bianco l’intestino crasso, e rosa, l’intestino tenue.
Questi padiglioni segnano i limiti inferiori delle regioni mediane.

Paesaggio Interiore del campo di Cinabro inferiore
Al di là di questi padiglioni situati al bordo di una riva battuta dalle onde inizia il mondo inferiore ed acquatico.
I due reni vi rappresentano principi fondamentali di yin / yang contenenti l’essenza dell’origine antica e l’essenza della origine Ancestrale.
Ancora una volta, come la luna e il sole, essi diffondono la loro luce sul vasto oceano dei soffi, in cui nuota una grande Tartaruga Nera.
Nel mezzo di questo Oceano sorge Kun Lun, la Montagna Sacra, su cui ci sono dei Palazzi dove gli spiriti si incontrano, e si presenta come rovesciata e di base stretta, assomiglia, così a un fungo magico la cui sommità cava è l’ombelico che si tuffa nelle profondità dell’oceano nel campo di cinabro, la fonte dell’origine di tutta la vita.
Raggiungere questa profondità significa penetrare le origini della vita e vibrare all’unisono con questa.

La visione interiore collegata alla Medicina tradizionale Cinese offre, una lettura simbolica del vivente e dell’essere umano.
Un esempio interessante di questo lavoro lo troviamo nell’articolo di Kespi:
“l’altare del dio del suolo e del raccolto, intestini e territori” dove, partendo da una frase del calendario di giada relativa agli intestini “In questa regione centrale ci sono anche gli altari degli spiriti del Suolo e delle messi situati in due padiglioni in marmo bianco l’intestino crasso, e rosa, l’intestino tenue”, sviluppa una ricerca che conduce ad una applicazione di questi simboli alla diagnosi e alla cura delle problematiche dei visceri.

Cosa è questo altare cui fanno riferimento gli intestini?
Ogni dinastia, imperatore o signore fino ai raggruppamenti di 25 famiglie (che erano l’unità minima di organizzazione territoriale) aveva il suo altare per il dio del suolo, divinità temibile a cui si sacrificava per scongiurare le calamità, lo si onorava in primavera e in autunno e per il dio delle messi che aveva il potere benefico di portare la fertilità e di nutrire gli esseri (doppio aspetto dell’archetipo materno). Si trova sempre collegato all’altare degli antenati, a destra il dio del suolo e a sinistra quello degli antenati; li si trova ancora oggi all’ingresso del palazzo imperiale di Pechino con due nomi apparentemente differenti: quello del suolo è diventato “della cultura” quello degli antenati e quello di “Sunyat Sen” l’antenato della rivoluzione cinese.
Questi due altari definiscono di fatto un impero, una vita un corpo umano, un territorio che si delimita, si nutre, si purifica, scrive Granet: “l’altare del suolo è un quadrato sacro che rappresenta la totalità dell’impero (spazio). Gli antenati rappresentano la virtù del nome che si conserva nella nicchia del tempio (tempo).

In questa ottica gli intestini e più in generale tutti i visceri governano i nostri territori corporei, ma anche familiari, affettivi, sociali, culturali…
la Vescica li delimita, lo Stomaco li nutre e li fertilizza, l’Intestino Tenue governa la loro fruttificazione e prosperità, l’Intestino Crasso porta tutte le informazioni necessarie alla loro vita coordinandole (è infatti l’ufficiale di collegamento) e assieme alla Vescica elimina le scorie.
Prendono i loro ordini dalla Vescica Biliare che rappresenta tutti gli inizi, l’inizio della digestione, l’inizio del mattino…. è l’induttrice delle trasformazioni e fa cominciare le cose in modo giusto.
Questo implica, e questo si riscontra nella clinica, che tutte le patologie che nascono da un viscere originano in una difficoltà o impossibilità a gestire uno dei propri territori.

Caso clinico
il signor D. kinesiterapista, tarchiato, pieno di energia, entusiasta, altamente suggestionabile, a volte aggressivo, mi consulta per regolarizzare il terreno e risolvere un problema specifico.
Per quanto riguarda il terreno, ha sofferto di fragilità alle vie respiratorie con frequenti bronchiti in giovane età, attualmente soffre di rinofaringiti nel periodo autunno-invernale e di febbre da fieno tra maggio e giugno, lamenta disordini intestinali e lombalgia che si aggrava con la stazione eretta.
Questi sintomi esprimono una energia di polmone che non scende e non è quindi accolta in basso dal suo viscere associato l’intestino crasso.
Per quanto riguarda il problema specifico attualmente è disorientato, dispersivo e destabilizzato, senza territorio in seguito a una serie di problemi affettivi e di lavoro. Ho punto RM20 che abbassa il Qi di polmone e DM3 punto “territorio” dell’intestino crasso che l’accoglie.
Questo trattamento a cadenza mensile ha apportato considerevoli miglioramenti su tutti i piani.

CHI GOVERNA IL CORPO GOVERNA IL PAESE
abbiamo visto come nel pensiero cinese che è alla base della MTC il corpo umano non è mai considerato come un insieme di organi, tessuti, da analizzare separatamente, il corpo privo di vita non è mai stato oggetto di studio, è considerato, invece, il campo della vita, si privilegia dunque, il movimento vitale, la relazione del corpo con l’ambiente e le relazioni interne che producono le incessanti trasformazioni.
I simboli sono la mediazione tra ciò che è visibile le strutture ed i meccanismi vitali e ciò che non lo è i principi di regolazione, che abbiamo visto essere gli stessi dell’ambiente esterno, offrono dunque una mappa che permette di leggere le relazioni che intercorrono tra noi e l’ambiente, il nostro stato di salute e ci orienta nella nostra condotta di vita.
La scienza del corpo diviene scienza della vita.

Il corpo umano è l’immagine di un paese, se mettiamo l’accento su paese ci ricorda i legami che uniscono l’uomo e il suo ambiente.
Il pensiero tradizionale cinese riconosce un profondo rapporto tra l’ambiente fisico e la natura dei suoi abitanti.
Gli antichi non mancano di notare nei testi classici le variazioni umane osservando che ogni regione produce la sua categoria di esseri: “il soffio delle montagne produce molti maschi e quello dei laghi le femmine, nei territori accidentati si soffre spesso di gozzo, mentre il soffio delle valli dà i reumatismi; le terre fertili incitano alla bontà, la terra di mezzo produce molti saggi. Così in tutti i casi gli uomini sono fatti a immagine del soffio del loro ambiente (huai nan tzu) analogamente nei testi di MTC si narra che ogni territorio ha prodotto i rimedi necessari alle caratteristiche del luogo, ad esempio la moxa che riscalda nasce al nord e nelle montagne, il massaggio che armonizza nasce al centro nella pianura eccetera e la dietetica raccomanda di assumere cibi locali.
Le regioni del mondo producono specie conformi alla loro virtù intrinseca e conoscere questo era la chiave del buon governo.
L’imperatore che si trova al centro riceve come tributo i frutti di ogni parte del territorio (la loro essenza materiale ed emblematica) che entrano nel suo regime alimentare come cibo stagionale secondo il sistema di corrispondenze universale legato alla teoria dei cinque elementi.
Il sovrano, attraverso un sistema rituale che regge ciascun istante del suo ciclo temporale si pone in accordo col suo ambiente per mezzo degli abiti del cibo e dell’esercizio del governo.

L’ideale taoista di governo è appunto assorbire le essenze provenienti dalle diverse direzioni dello spazio e integrare in questo modo l’ordine cosmico, conformandosi al processo spontaneo della natura. Opporsi a questa spontaneità è la radice dello squilibrio.
I disordini della natura siccità, inondazioni, carestie, epidemie, venivano tutti imputati a questa perdita di armonia con l’universo nel comportamento del sovrano, nella Cina antica l’imperatore era ritenuto direttamente responsabile delle calamità e doveva rimediarvi con confessioni, digiuni, riti di purificazione.
Nel Taoismo questa nozione di responsabilità del sovrano nei confronti del suo paese viene estesa al “corpo sovrano” di ciascuno di noi nei confronti del proprio ambiente. Certamente siamo il prodotto del nostro ambiente, ma attraverso la conoscenza delle regole della natura e le pratiche psicofisiche la corrente si inverte non siamo più solamente il prodotto del nostro ambiente, ma possiamo avere un’influenza e trasformarlo.

Possiamo aprire qui una riflessione su di una etica (la nostra responsabilità verso gli altri e verso l’ambiente) che non nasce da imperativi morali astratti, ma dal radicamento nel corpo (abbiamo citato precedentemente il carattere zheng, rettitudine che corrisponde alla nostra postura, allo stare in piedi tra Cielo e Terra), dalla ricerca di una armonia interiore che non può che esprimersi e agire all’esterno.
chi governa il corpo governa il paese, i taoisti affermano in questo modo la priorità assoluta del corpo umano, inutile agire all’esterno se all’interno non c’è ordine.
Il detto “se c’è armonia all’interno c’è armonia nella coppia, se c’è armonia nella coppia c’è armonia nella famiglia, se c’è armonia nella famiglia c’è armonia nello stato e se c’è armonia nello stato c’è armonia nell’universo” esprime bene questo concetto.

La Visione simbolica è dunque anche il punto di partenza di un lavoro interiore, che attraverso l’esperienza mediata dai simboli porta ad una paziente riconquista dei nostri territori che corrispondo a funzioni organiche, psichiche e di comportamento per ristabilire ogni volta un equilibrio nuovo che ci permetta di di avvicinarci ogni volta di più alla nostra natura autentica, all’armonizzazione dei due mondi quello interiore e quello esteriore.
una pratica psicosomatica il cui scopo è uno stato di salute che non sia solo individuale, ma che contempli la nostra presa di posizione nel mondo.

Cristina Bergamini
Modena 02/04/2014