Bollette che salgono, affitto sempre più caro, la spesa che non finisce mai: il bilancio di fine mese diventa sempre più stretto. Ma come molti italiani, potresti avere a disposizione risorse che non conosci. Ogni anno l’INPS attiva decine di nuove prestazioni, le modifica, le proroga. Spesso rimangono sconosciute non per cattiveria dello Stato, ma per la semplice ragione che ogni decreto-legge introduce regole diverse, e nessuno ha il tempo di leggerle tutte. Il risultato? Milioni di persone lasciano letteralmente seduti i soldi, semplicemente perché non sanno nemmeno che potrebbero richiederli.
La domanda che dovresti farti è una sola: “Quanti nuovi bonus INPS mi sto perdendo in questo momento, senza nemmeno saperlo?” E soprattutto: esiste un modo semplice e rapido per verificare quali bonus mi spettano davvero? La risposta è sì. Non serve essere un esperto di burocrazia o passare ore a navigare il sito dell’INPS. Bastano pochi passaggi e un’informazione corretta per scoprire a quale misura hai diritto. Questo articolo ti guida attraverso i bonus più rilevanti del 2025, ti mostra esattamente dove cercare e come evitare gli errori che fanno slittare le domande o le vedono respinte. Iniziamo subito.
Comprendere cosa sono i nuovi bonus INPS
Parlare di nuovi bonus INPS può sembrare complicato, ma il concetto è semplice. Si tratta di contributi economici, indennità, detrazioni fiscali e agevolazioni che lo Stato mette a disposizione di cittadini che si trovano in determinate situazioni: genitori con figli, lavoratori disoccupati, persone con redditi bassi, anziani, persone con disabilità, e molte altre. Non sono “regali”: sono diritti legati ai tuoi contributi, alla tua situazione lavorativa, al tuo reddito, alla composizione del tuo nucleo familiare.
Esistono però due tipi molto diversi di misure. Da un lato ci sono i bonus strutturali, ricorrenti ogni anno, come l’Assegno Unico per i figli: sai che puoi contare su di esso di anno in anno, con regole generalmente stabili. Dall’altro lato ci sono le misure temporanee o a carattere contingente, introdotte attraverso decreti-legge e leggi di bilancio per affrontare esigenze particolari, crisi economiche o emergenze. Queste cambiano spesso, hanno scadenze diverse, requisiti specifici legati a un anno fiscale preciso.
Perché allora si parla tanto di nuovi bonus INPS e agevolazioni? Perché ogni anno il panorama cambia. Una misura viene prorogata con regole leggermente diverse. Un’altra viene “rinominata” e accorpata a uno strumento già esistente. Una terza, temporanea, diventa strutturale. Molti italiani continuano a credere di “non rientrare” in una certa fascia o categoria, quando in realtà i requisiti si sono allargati mesi fa e nessuno l’ha comunicato loro. Ecco perché è fondamentale aggiornarsi almeno una volta all’anno, e soprattutto quando cambia la propria situazione (nasce un figlio, perdi il lavoro, raggiungi la pensione, etc.).
Identifica la tua categoria INPS
Non tutti i bonus INPS spettano a tutti. Il primo passo per capire cosa potrebbe toccarti è riconoscerti in una categoria. Molte persone credono di rientrare in una sola, ma in realtà possono cumularsi: magari sei una lavoratrice dipendente e nello stesso tempo un genitore con figli piccoli, o sei un pensionato con un reddito basso e una disabilità riconosciuta. La tua situazione conta moltissimo.
Vediamo le principali categorie INPS e quali sono i profili coinvolti.
Lavoratori dipendenti
Se lavori con contratto dipendente presso un’azienda pubblica o privata (escluso il lavoro domestico), rientri in questa categoria. Rientra anche chi ha appena smesso di lavorare ma mantiene certi diritti derivanti dalla contribuzione precedente. Molte agevolazioni fiscali e contributi sono pensati proprio per te: dal taglio del cuneo fiscale a eventuali bonus legati a specifiche situazioni (maternità/paternità, rientro dopo disoccupazione, ecc.).
Lavoratori autonomi e titolari di partita IVA
Se sei iscritto a una gestione INPS autonomi (artigiani, commercianti, professionisti ordinistici, casse professionali, Gestione Separata), accedi a una rosa diversa di prestazioni. Nel 2025 il panorama si sta allargando: anche gli autonomi possono ora richiedere alcune misure precedentemente riservate ai dipendenti, come varianti del bonus mamme o contributi specifici.
Disoccupati e percettori di indennità
Chi ha perso il lavoro e percepisce l’indennità di disoccupazione (NASpI) o altre forme di sostegno al reddito appartiene a questa categoria. Le prestazioni qui sono molto specifiche: integrazione di reddito, contributi per partecipazione a corsi di riqualificazione, e bonus riconnessi al rientro nel mercato del lavoro.
Famiglie con figli
Questo è uno dei filoni più articolati di bonus INPS. Che tu sia madre, padre, genitore affidatario, monogenitoriale o in situazione di coppia, la presenza di figli sblocca misure importanti: dalle maggiorazioni dell’Assegno Unico ai bonus nascita, dai contributi per nidi e servizi educativi a bonus legati alla maternità o paternità.
Persone con disabilità e caregiver
Se hai una disabilità riconosciuta o sei caregiver di una persona disabile, esiste un capitolo dedicato di prestazioni: indennità di accompagnamento, maggiorazioni su altre prestazioni, contributi specifici per spese sanitarie e di assistenza. Le regole e i requisiti sono molto precisi.
Pensionati e over 65
Chi ha raggiunto l’età pensionabile o comunque ha compiuto 65 anni accede a prestazioni dedicate: integrazioni di reddito, contributi per affitto o spese sanitarie, e da poco anche l’Assegno universale anziani per gli ultraottantenni non autosufficienti con grave bisogno assistenziale.
Ora che hai capito in quale (o quali) categoria rientri, sei pronto a scoprire i bonus più rilevanti per la tua situazione.
I principali nuovi bonus INPS attivi nel 2025
Per ogni categoria, ecco i bonus INPS più importanti e recenti che devi conoscere. Ricorda: questo elenco è orientativo. Per verificare cosa spetta esattamente a te, serve controllare posizione contributiva, ISEE e composizione del nucleo familiare.
Bonus per famiglie e figli
Il Bonus mamme 2025 è una delle novità più rilevanti. Si tratta di un contributo mensile di 40 euro destinato alle lavoratrici con almeno due figli, indipendentemente dal fatto che tu sia dipendente o autonoma. Per mamme con due figli, il bonus spetta fino al compimento dei 10 anni del secondo figlio; per mamme con tre o più figli, fino ai 18 anni del figlio più piccolo (salvo se hanno contratto a tempo indeterminato, che accedono a uno strumento diverso). Il reddito da lavoro annuo non deve superare i 40.000 euro. L’importo complessivo annuo è massimo 480 euro, erogato in un’unica soluzione a dicembre 2025.
Un’altra misura importante è il Bonus nuovi nati, un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni neonato o bambino adottato in nuclei familiari con ISEE inferiore a 40.000 euro. La domanda deve essere presentata entro 120 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia.
Il Bonus asilo nido rappresenta un incentivo strutturale: contributi per sostenere le spese di servizi educativi per i primi anni di vita. Viene erogato in base all’ISEE della famiglia, sempre con limite di 40.000 euro.
Bonus per lavoratori
I lavoratori dipendenti godono dello storico taglio del cuneo fiscale, un esonero contributivo dal 4,8% fino al 7,1% sui redditi compresi tra 8.500 e 20.000 euro annui. Dal 2025 è diventato strutturale, rinnovato anno dopo anno.
Per chi lavora in settori colpiti da crisi o ha situazioni occupazionali particolari, possono attivarsi agevolazioni temporanee collegate a decreti di sostegno specifici.
Bonus per disoccupati
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) rimane la principale indennità di disoccupazione. Chi perde il lavoro involontariamente ha diritto a un’indennità mensile per un periodo determinato, calcolato sulla media dei redditi degli ultimi 12 mesi. Le regole cambiano frequentemente, quindi è importante verificare il tuo caso specifico online.
Bonus per pensionati
Gli ultraottantenni non autosufficienti con ISEE sotto i 6.000 euro e grave bisogno assistenziale possono accedere all’Assegno universale anziani, sperimentale fino a fine 2026.
Chi ha compiuto 67 anni e ha redditi molto bassi (ISEE sotto 15.000 euro) ha diritto all’Assegno sociale INPS, un contributo economico mensile legato alla condizione di disagio.
Bonus per persone con disabilità
L’indennità di accompagnamento è la prestazione principale: un sussidio mensile per chi ha disabilità grave e necessita di assistenza continuativa. Esiste anche l’indennità di frequenza per minori con disabilità che seguono percorsi educativi o terapeutici. Altre misure includono maggiorazioni sull’Assegno Unico per figli disabili e contributi specifici per spese di assistenza.
Come verificare online i bonus INPS che ti spettano
Adesso che hai un’idea dei bonus principali, è il momento di passare all’azione e controllare quale effettivamente ti spetta. Il processo è più semplice di quanto sembri, se sai dove guardare.
Documenti essenziali da preparare
Prima di accedere al portale, raccogli questi elementi: SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) per autenticarti, dati anagrafici corretti, stato di famiglia aggiornato, e soprattutto l’ISEE aggiornato. Se non ce l’hai, almeno sappi quale sia il tuo reddito complessivo e la composizione del nucleo: molti bonus hanno soglie ISEE precise. Senza l’ISEE aggiornato, rischi di risultare non idoneo anche se in realtà avresti diritto.
Accesso al portale INPS
Entra su MyINPS (il portale personale dell’Istituto) con le tue credenziali di accesso. Una volta dentro, cerca la sezione “Prestazioni e servizi” o “Simulazioni”. Da qui puoi consultare le prestazioni già erogate e cercare quelle disponibili. Il sito INPS è organizzato per categorie: digita il nome del bonus che ti interessa, leggi i requisiti specifici, controlla le scadenze. Ogni pagina dedicata a un bonus contiene quattro sezioni fondamentali: “A chi è rivolto”, “Requisiti”, “Come fare domanda” e “Scadenze”.
Lettura delle singole pagine bonus
Non saltare questa fase. Ogni pagina di un bonus INPS riporta definizioni precise di requisiti, limiti di reddito, composizione familiare, esclusioni. Ad esempio, il Bonus mamme 2025 esclude espressamente le lavoratrici dipendenti con contratto a tempo indeterminato e tre figli, indirizzandole verso lo strumento di decontribuzione IVS. Se leggi solo il titolo senza verificare, rischi di perderti dettagli cruciali.
Uso dell’app INPS
Se preferisci smartphone, l’app INPS consente di controllare lo stato di domande inviate, ricevere notifiche di pagamenti e scadenze, aggiornare dati personali. Non ti permette di presentare tutte le domande (per alcune serve il portale web), ma è utile per il monitoraggio costante.
Aiuto tramite patronati e contact center
Se rimani confuso, non è uno svantaggio: i patronati sono strutture sindacali specializzate nel supporto a domande INPS e servizi amministrativi. Accedere è gratuito. In alternativa, chiama il contact center INPS al numero nazionale o prenota una visita presso un’agenzia territoriale.
Evita gli errori comuni che bloccano i bonus
Molti avanti con il procedimento si fermano proprio perché commettono piccoli sbagli che invalidano la domanda o ne ritardano l’elaborazione. Ecco i più frequenti.
ISEE scaduto o assente
Uno dei motivi principali di rigetto di una domanda è l’ISEE non aggiornato. Se la tua dichiarazione è scaduta o non esiste, il sistema INPS non riesce a verificare se effettivamente rientri nella fascia di reddito richiesta, e potrai essere “non idoneo”. La soluzione è semplice: presenta l’ISEE con tempestività, non aspettare.
Scadenze ignorate
Quasi ogni bonus ha una data entro cui presentare la domanda, e molte volte è più vicina di quanto credi. Nel 2025 il Bonus mamme ha scadenza il 9 dicembre per chi ha già i requisiti, 31 gennaio 2026 per chi li matura dopo. Annotati le scadenze in un calendario personale: una semplice sottovalutazione ti costa il bonus di un intero anno.
Dati incoerenti con l’INPS
Se inserisci uno stato civile diverso da quello in archivio INPS, o dichiari un numero di figli difforme dai registri anagrafici, la domanda viene bloccata. Prima di inviare qualunque richiesta, verifica i tuoi dati personali sul portale MyINPS: se sono sbagliati, correggili subito.
Dimenticare bonus cumulabili
Non tutti i bonus si escludono a vicenda. Spesso una persona può ricevere contemporaneamente il Bonus mamme e l’Assegno Unico, o l’Assegno sociale e un’integrazione di reddito. Se accetti il primo bonus che ti viene offerto senza verificare, potrai stare perdendo altri più convenienti.
Non conservare prove
Ogni domanda INPS genera un protocollo di ricevimento, un numero che identifica la tua richiesta. Salva sempre ricevute digitali, numeri di protocollo, screenshot delle pagine di conferma: servono per tracciare lo stato della domanda e provare che hai rispettato i termini se sorge una controversia.
Dalla curiosità all’azione: il tuo prossimo passo
Se sei arrivato fin qui, significa che il tuo primo dubbio (“Avrò davvero tutti i bonus che mi spettano?”) ha trovato una risposta: probabilmente no. La buona notizia è che ora sai dove cercare e cosa controllare.
Ripensa alla scena iniziale: la bolletta sale, l’affitto non scende, la spesa consuma il budget. Eppure, in questo preciso momento, potrebbero esserci 100, 200, 500 euro annui a cui hai diritto e semplicemente non stai reclamando. Non perché lo Stato non voglia pagarti, ma perché non conosci la procedura o rimandi il controllo a “domani”.
Ecco cosa hai scoperto leggendo:
- Sai cosa sono i nuovi bonus INPS: contributi, indennità e agevolazioni legate a situazioni precise (lavoro, famiglia, reddito, età, disabilità).
- Capisci in quale categoria rientri: dipendente, autonomo, disoccupato, genitore, pensionato, disabile o una combinazione di questi.
- Hai una lista dei bonus più rilevanti divisi per esigenza, con importi e requisiti di massima.
- Sai come muoverti online: dal portale MyINPS ai patronati, dai documenti da preparare a dove leggere i requisiti specifici.
- Conosci gli errori da evitare: ISEE scaduto, scadenze dimenticate, dati incoerenti, e come ripararvi.
Ora tocca a te. Accedi a MyINPS oggi stesso e fai un primo controllo delle prestazioni nella tua categoria. Se vedi un bonus che potrebbe appartenerti, vai alla pagina dedicata e leggi i requisiti fino in fondo. Se manca l’ISEE o è scaduto, aggiornalo nei prossimi giorni: è il blocco principale che vedi spesso. Infine, se hai dubbi, non te ne vergognare: contatta un patronato o il contact center INPS.
I bonus INPS non sono regali, sono diritti che ti appartengono per il fatto di contribuire, lavorare, mantenerti, prenderti cura della tua famiglia, o per la situazione di bisogno in cui ti trovi. L’unico vero errore è non rivendicarli.




