I buoni fruttiferi postali rimangono tra gli strumenti di risparmio più scelti dalle famiglie italiane, ma una novità importante sta trasformando il loro valore complessivo. A partire dal 3 aprile 2025, l’esclusione ISEE buoni fruttiferi postali fino a 50.000 euro per nucleo familiare ha rivoluzionato il modo in cui i risparmiatori pianificano le loro finanze. Questa modifica normativa, insieme agli aggiornamenti dei rendimenti per il 2025, rende essenziale comprendere le nuove regole prima di investire il proprio denaro.
Dal 3 aprile 2025, i buoni fruttiferi postali e i titoli di Stato possono essere esclusi dal calcolo dell’ISEE fino a 50.000 euro per nucleo familiare. Questa novità permette ai risparmiatori di mantenere i propri investimenti senza compromettere l’accesso a prestazioni sociali e agevolazioni economiche.
Esclusione ISEE: come cambia il risparmio
Esclusione ISEE buoni fruttiferi postali
La normativa sull’ISEE ha subito una modifica significativa che riguarda direttamente i buoni fruttiferi postali e i titoli di Stato. Questi strumenti possono ora essere esclusi dal patrimonio mobiliare ai fini del calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’esclusione è valida per un importo massimo di 50.000 euro per nucleo familiare, una soglia che rappresenta una protezione importante per chi utilizza questi strumenti di risparmio garantiti dallo Stato.
I benefici riguardano in particolare i risparmiatori che accedono a prestazioni sociali, come Reddito di Cittadinanza, agevolazioni universitarie o contribuzioni scolastiche. Escludendo i buoni postali dal calcolo, le famiglie possono mantenere un patrimonio di risparmio senza compromettere l’accesso a aiuti economici. Anche giovani e studenti traggono vantaggio da questa regola, potendo costituire un fondo di risparmio senza penalità.
Limiti dell’esclusione
È importante ricordare che l’esclusione riguarda esclusivamente i 50.000 euro e non è cumulativa tra componenti della famiglia. Importi superiori rimangono computabili nel patrimonio ISEE. Inoltre, solo i buoni fruttiferi postali e i titoli di Stato rientrano in questa agevolazione; altri strumenti di risparmio non godono della medesima protezione.
Rendimenti buoni fruttiferi 2025
Tassi aggiornati per ogni tipologia
Gli aggiornamenti dei rendimenti 2025 hanno introdotto variazioni tra i diversi tipi di buoni disponibili. Il Buono Minori offre il rendimento annuo lordo più alto, fino al 5%, pensato per chi desideri costituire un fondo per minori. Il Buono Ordinario propone un rendimento del 3%, mentre il Buono 3×4 riconosce il 2% lordo a scadenza. Il Buono Rinnova a 4 anni offre l’1,5%, il Buono 3×2 l’1,25%, e il Buono indicizzato all’inflazione italiana lo 0,6% fisso annuo.
Ciascun prodotto è calibrato per esigenze diverse: il Buono Soluzione Eredità per chi eredita, il Buono Soluzione Futuro per pianificazione pensionistica, e numerosi altri. La scelta dipende dalle tue esigenze di liquidità e dalla durata dell’investimento. Chi ha bisogno di accesso rapido dovrebbe valutare i buoni con rimborso anticipato, mentre chi può bloccare il capitale per anni interi potrebbe beneficiare di rendimenti leggermente superiori.
Prescrizione e scadenza: proteggere il tuo investimento
Dieci anni dalla scadenza: il termine di prescrizione
Uno degli aspetti critici è la prescrizione entro dieci anni dalla scadenza. Se non richiedi il rimborso entro questo arco temporale, perdi sia il capitale che gli interessi maturati. Questa regola rappresenta una trappola per i risparmiatori distratti: il titolo non scade definitivamente alla data di scadenza, ma continua a esistere legalmente fino alla prescrizione.
Alcuni buoni hanno durata ventennale, altri trentennale. Per i Buoni ventennali, gli interessi cessano di essere fruttiferi esattamente alla scadenza, mentre per i trentennali gli interessi maturano per bimestri conclusi fino al 31 dicembre dell’anno di scadenza. È fondamentale tenere traccia della data di scadenza e programmare il rimborso prima della prescrizione.
Rimborso anticipato e protezioni
I buoni consentono il rimborso anticipato, sia totale che parziale, con specifiche regole per ogni tipologia. Per i Buoni Minori, il rimborso anticipato richiede autorizzazione del Giudice Tutelare, e il riconoscimento degli interessi avviene dopo 18 mesi. Questa protezione garantisce una certa liquidità, seppur condizionata.
Tassazione agevolata e vantaggi fiscali
Imposta di bollo ridotta sui rendimenti
Uno dei principali vantaggi fiscali è l’imposta di bollo del 12,50% sugli interessi, inferiore rispetto ad altri strumenti. Inoltre, l’imposta si applica solo su importi superiori ai 5.000 euro, alleggerendo il carico fiscale sui piccoli risparmiatori. I buoni non prevedono costi di sottoscrizione e rimborso, salvo oneri fiscali.
I buoni fruttiferi sono esenti da imposta di successione, rappresentando un incentivo significativo per chi desideri trasmettere patrimonio ai propri eredi senza ulteriori imposte. Abbinato all’esclusione ISEE, il quadro fiscale diventa ancora più favorevole.
Come sottoscrivere i tuoi buoni
Canali disponibili e importi
La sottoscrizione è semplice attraverso molteplici canali. Presso l’ufficio postale, è sufficiente presentarsi con documento d’identità e codice fiscale. Online, chi è titolare di conto BancoPosta o Libretto Smart abilitato può sottoscrivere via app o Internet Banking.
L’importo minimo è 1.000 euro, con incrementi in multipli di 50 euro, fino a un massimo di un milione di euro al giorno. Riceverai una ricevuta di sottoscrizione e successivamente l’attestato che certifica il tuo investimento, garantendo trasparenza e regolarità dell’operazione.




