Ogni giorno compi decine di piccole scelte: pagare la spesa con il bancomat, prelevare contanti al bar, ordinare online con la carta. Sembrano gesti neutri e automatici, eppure nascondono costi diversi, diritti diversi e opportunità diverse. La scelta di come pagare non è più una semplice abitudine, soprattutto dopo i cambiamenti normativi e le nuove commissioni entrate in vigore negli ultimi mesi. Se continui a usare sempre lo stesso metodo senza chiederti se sia il migliore, è probabile che stai perdendo soldi senza nemmeno accorgertene.
Pagare in bancomat, contanti o carta di credito comporta costi nascosti molto diversi tra loro. Ciascun metodo ha situazioni in cui conviene davvero e altre in cui ti fa sprecare denaro. Sapere quando usare quale è la chiave per proteggere il portafoglio. Alla fine di questo articolo capirai come combinare intelligentemente i tre metodi e smettere di lasciar scappare soldi per distrazione.
Perché oggi la scelta conta più di ieri
Fino a qualche anno fa, la differenza tra pagare in contanti o con carta era marginale. Oggi il panorama è completamente cambiato. Dal 1° luglio 2025 sono entrate in vigore nuove commissioni Bancomat per i pagamenti online e digitali, con tariffe che variano in base all’importo della transazione. Contemporaneamente, le normative sulla tracciabilità dei pagamenti si sono irrigidite: le spese sanitarie, le ristrutturazioni e molti bonus fiscali richiedono pagamenti tracciabili per poter beneficiare delle detrazioni. Inoltre, i limiti al contante rimangono severi e il rischio di sanzioni per chi li supera è concreto.
L’inflazione ha aggiunto un ulteriore livello di complessità: tenere contanti fermi a casa equivale a perdere potere d’acquisto giorno dopo giorno. Al contrario, i pagamenti digitali si sono moltiplicati, portando con sé programmi di cashback e premi che possono effettivamente ridurre il costo della spesa, ma solo se sai come sfruttarli.
Contanti: l’illusione della gratuità
La percezione più diffusa è che pagare in contanti sia sempre “gratis”. In realtà, i costi nascosti sono più numerosi di quanto pensi. Prelevare contanti comporta commissioni, soprattutto se usi sportelli che non appartengono alla tua banca. All’estero i costi sono ancora più alti. Inoltre, se paghi in contanti spese che potrebbero dar diritto a detrazioni fiscali, perdi completamente l’opportunità di recuperare soldi attraverso il 730 o altri canali.
Il contante offre però vantaggi reali: controllo immediato della spesa, nessun canone, utilità per le emergenze e per i posti dove il POS non è disponibile. Conviene usare contanti solo per piccole somme, emergenze improvvise e situazioni dove il POS non esiste. Per tutto il resto, i rischi superano i benefici: furto, smarrimento, nessuna protezione contro truffe e assenza di traccia fiscale.
Bancomat: alleato quotidiano se usato con intelligenza
La carta di debito rimane lo strumento migliore per la quotidianità, soprattutto quando paghi sul POS in Italia, dove di solito non ci sono commissioni aggiuntive per il cliente. Il vero problema arriva con i prelievi: ogni prelievo da un ATM di un’altra banca può costare, specialmente se l’operazione è frequente e in piccole somme.
Molti clienti commettono l’errore di fare più prelievi piccoli piuttosto che pochi prelievi mirati, moltiplicando inutilmente le commissioni. Un altro errore classico è prelevare contanti e poi pagare in contanti dove il POS sarebbe disponibile: pagare direttamente con la carta avrebbe eliminato il costo del prelievo. Infine, controlla il canone annuo della tua carta e del conto: se paghi 50 euro all’anno ma usi il bancomat solo raramente, il costo complessivo potrebbe non essere giustificato.
Carta di credito e prepagata: tutele e rischi da conoscere
La carta di credito offre tutele extra che il bancomat non ha: protezione contro i chargeback per truffe, garanzie aggiuntive su acquisti online e una responsabilità limitata in caso di frode. Molte carte di credito includono anche assicurazioni per viaggi, noleggi e protezione acquisti. I programmi punti e cashback possono far risparmiare effettivamente, ma solo se li leggi e li sfruttai davvero.
Il rischio principale è la rateizzazione involontaria: pagare il minimo richiesto significa accumulare interessi a tassi elevati (il TAEG può raggiungere il 20%). Usa la carta di credito solo se sei sicuro di pagare l’intero saldo a fine mese, altrimenti i costi degli interessi annullo qualsiasi beneficio. La carta prepagata offre controllo del budget ed è ideale per gli acquisti online con una “carta virtuale” dedicata, ma spesso ha commissioni di ricarica nascoste.
Nella pratica: cosa usare in ogni situazione
Per la spesa quotidiana e i piccoli acquisti, bancomat sul POS batte il contante in quasi tutti i casi, a meno che non sia un importo davvero minuscolo (un caffè) e tu già abbia contanti in tasca. Per bollette, visite mediche private e ristrutturazioni domestiche, pagare tracciato con carta di debito o credito permette di recuperare soldi tramite detrazioni fiscali: non scegliere il contante solo per “semplicità”. Per grandi acquisti di elettrodomestici o elettronica, una carta di credito con assicurazione inclusa ti protegge da difetti e danni. Nei viaggi all’estero, una carta di credito con buone condizioni su cambio e prelievi batte il contante e il bancomat: evita di fare molti piccoli prelievi in valuta estera, che moltiplicano le commissioni.
Controlla se stai già perdendo soldi
Rispondi sinceramente: prelevi contanti più di 4, 5 volte al mese in piccole somme? Paghi spese sanitarie o ristrutturazioni in contanti senza ricevuta tracciata? Usi la carta di credito per prelevare al bancomat? Paghi canoni annui per carte che usi raramente? Tieni molti contanti fermi a casa invece di un conto remunerato? Se la risposta è sì a due o più domande, è probabile che stai lasciando soldi sul tavolo ogni mese.
La strategia che funziona
Non esiste un metodo “migliore in assoluto”: esiste il metodo giusto per ogni situazione concreta. La vera perdita di soldi non è scegliere bancomat, contanti o carta, ma farlo “a caso” senza una strategia. Mantieni un piccolo tetto di contanti sempre con te, ma non troppo; usa il bancomat per il quotidiano dove il POS è disponibile; scegli la carta di credito o prepagata per online, viaggi e spese rilevanti dove le tutele contano. Una volta all’anno, controlla i costi delle tue carte, chiudi quelle inutili e negozia le condizioni con il tuo istituto. Questo semplice esercizio può farti recuperare facilmente 100, 200 euro annui senza sacrificare nulla.




