Bicarbonato sulle orchidee: cosa succede davvero alle radici

Avete letto ovunque: il bicarbonato è la soluzione miracolosa per le vostre orchidee. Una pianta con foglie un po’ mosce, qualche macchia sul substrato, e il consiglio è sempre lo stesso: “Metti un po’ di bicarbonato nell’acqua, fa miracoli”. Sembra economico, naturale, facile. Ma vale la pena chiedere: il bicarbonato sulle orchidee fa davvero bene alle radici, o state rischiando di danneggiarle senza accorgervene?

La risposta non è semplice: il bicarbonato modifica il pH, introduce sodio in eccesso e può alterare l’equilibrio del substrato. Può proteggere da alcuni funghi, ma anche stressare radici delicate. Per capire se state aiutando o danneggiando la pianta, dovete comprendere cosa accade quando il bicarbonato tocca il vaso.

Capire il bicarbonato dal punto di vista delle radici

Il bicarbonato di sodio è un sale alcalino, il che significa che innalza il pH dell’acqua e del substrato. Le orchidee epifite, come la Phalaenopsis, hanno radici naturalmente adatte a un ambiente leggermente acido, molto aerato e ben drenato. Quando il bicarbonato si dissolve, non modifica solo il pH: aggiunge sodio, un elemento che le radici di orchidea non tollerano in quantità rilevanti. È un malinteso comune pensare che “se è naturale e lo usiamo in cucina, sarà delicato anche sulle piante”. Una volta nell’acqua, il bicarbonato comincia a modificare tre fattori fondamentali per la salute radicale.

Gli effetti principali sulle radici

L’innalzamento del pH riduce la disponibilità di nutrienti essenziali come ferro e manganese; le radici lavorano più fatica per assorbire ciò che serve. L’accumulo di sodio nel substrato rende l’ambiente sempre più salato, causando secchezza alle punte delle radici e stress idrico. Con trattamenti ripetuti, le radici perdono il loro colore verde brillante e possono annerirsi. La modifica del biofilm microbico può disturbare i microrganismi utili insieme ai funghi nocivi, “pulendo troppo” l’ecosistema del vaso.

Smontare i miti comuni

Il bicarbonato non è un fertilizzante: non apporta azoto, fosforo o potassio, e anzi può ostacolarne l’assorbimento. Non è un fungicida “innocuo”; usato regolarmente stessa le radici, che divengono più sensibili. L’idea che “più bicarbonato funziona meglio” è sbagliata: concentrazioni alte bruciano i tessuti come un’acqua troppo salata. Il bicarbonato sulle orchidee ha senso solo occasionalmente, su foglie con muffa superficiale, sempre molto diluito.

Proteggere davvero le radici

La diagnosi corretta è il primo passo: distinguete tra marciume vero, substrato vecchio, poca luce e semplici macchie di muffa superficiale. Le mosse efficaci sono rinvaso in substrato arioso, corretta regolazione delle annaffiature e uso di fertilizzanti specifici per orchidee a dosi moderate. Se volete usare il bicarbonato, applicatelo solo occasionalmente, molto diluito, su foglie e non sulle radici già danneggiate.

Il passo successivo

Quando vedete l’orchidea in difficoltà e sentite la tentazione di ricorrere al bicarbonato, fermatevi: guardate le radici e chiedetevi se hanno davvero bisogno di altro sale, oppure semplicemente di condizioni migliori.

TigrePess

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